Sono le 10:29.
E' sabato mattina. E io sono già sveglia.
Questa notte ho dormito malissimo.
Ormai mi sono abituata a svegliarmi presto. E dalle 6 in poi mi svegliavo con intervalli regolari, nn capendo cosa dovessi fare.
Questa è la storia di una giornata come tante.
Una giornata in cui ho deciso di “non esistere”.
Avete mai provato a stare fermi per un’ora su un marciapiede senza motivo?!
E’ da matti penserete. E’ da matti io vi confermo.
Matto… non conforme… matto, matto, matto.
Se state fermi per un’ora su un marciapiede, vi accorgerete che nessuno vi guarda. Nessuno puo' vedervi ma voi potrete vedere tutti.
Stando ferma su un marciapiede senza motivo, non si ha più ragion d’essere.
Basta cosi' poco.
Cosa saremmo senza il nostro lavoro?Senza la nostra routine?Nulla.
E cosi' siamo nulla fermi su un marciapiede senza motivo.
Ma possiamo guardare.
L’ho fatto.
Ho visto molte macchine passare. Ho pensato che anche io negli altri giorni, sono una macchina che passa, un autista che passa con il giallo, quella signora in auto che porta gli occhiali e arriccia il naso.
Anche io sono tutto cio'.
Sono la ragazza appena uscita dal parrucchiere che si guarda nella vetrina, sono il signore che esce dalla farmacia e guardingo “nasconde” il medicinale che ha acquistato, sono la ragazzina che corre alla fermata del tram, sono quel vecchietto che legge i titoli delle riviste in vetrina da un giornalaio, sono un ragazzetto che butta un occhio su una pubblicità di lingerie.
Sono tutte queste cose e basta un ora su un marciapiede per non essere nulla.
Una ragazza avanza.
Sta parlando al cellulare. Mi attira perché mi ricorda qlcn di già visto.
Sta chiacchierando e non posso fare a meno di ascoltare.
“Ma perché mi dici queste cose?Cose ti ho fatto?Ah si, allora sei proprio uno stronzo”
La ragazza, che solo pochi istanti prima aveva uno sguardo cosi' dolce, ora è imbronciata, rattristata, inkazzata.
Il suo telefono squilla. Lei è sempre li vicino al semaforo, aspettando di attraversare.
Sente il tel squillare, si incupisce ancora di più e quasi con ferocia, attacca il tel.
Non risponde.
Forse quella ragazza ora mi invidia. Lei non mi vede, non mi ha notata ma mi invidia.
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